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IL MITO, LA LEGGENDA, LA FAVOLA NELLA VALORIZZAZIONE STORICO |
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CULTURALE DI UN TERRITORIO PER IL BENESSERE |
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Prof. Emilio Minelli, Esperto in Culture Tradizionali e Divulgazione scientifica e culturale |
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Infine il terzo elemento archetipici, cui viene introdotto l'utente è il tempo. Partiamo anche qui da una osservazione abbastanza semplice. Per le colazioni primitive, per il bambino ma anche, entro certi limiti per l'adulto, il tempo non è omogeneo. Questo significa due cose: 1. la suddivisione del tempo può essere percepita come differente a seconda delle implicazioni psicologiche connesse con il periodo di tempo in cui avviene un evento (il tempo dell'attesa che può apparire lunghissimo o brevissimo a seconda che l'evento che si attende abbia connotazioni piacevoli o spiacevoli per un protagonista); 2. il tempo connota diversamente gli eventi che awengono in un determinato momento perché il tempo stesso è segno di influssi od influenze che possono dare valenze diverse ad awenimenti che in esso si producono. Come esempio di ciò possiamo ricordare come presso la popolazione Dayak la giornata presenti cinque tempi distinti che sono rintracciabili all'interno della medesima giornata: a. Sorgere del sole, tempo favorevole per dare inizio a diverse attività che non siano caccia, pesca, viaggiare. I bambini nati a quell' ora sono felici. b. Verso le nove, momento sfortunato destinato a far andar male tutto ciò che si comincia in quel momento. Tuttavia se si inizia un viaggio non c'è da temere un attacco dei briganti. c. Mezzogiorno, tempo molto fausto. d. Ore quindici, tempo della battaglia. Infausto per i nemici, i briganti, i cacciatori, i pescatori. e. Verso il tramonto, piccolo tempo fausto (Levy-Bruhl, Le surnaturel et la nature dansla mentalité primitive).
La esperienza magico-religiosa tiene conto di questa strutturazione del tempo ed in più ne introduce una ulteriore che è quella dell'eterno presente. Tutti gli eventi che sono avvenuti in un determinato periodo, infatti, hanno la possibilità di essere riattualizati, resi presenti basta che si reinstauri il tempo mitico. La favola ha una struttura per cui attraverso un preciso rituale si ha una reinstaurazione del tempo mitico che viene introdotto attraverso la frase "inillo tempore", ovvero "c'era una volta". Questa piccola espressione è la formula magica che in tutti i miti, le fiabe, le storie e le leggende serve a rendere presenti eventi e fatti che da quel momento diventano contemporanei all'osservatore che attraverso quella formula ha potuto trasferirsi in quel tempo, fuori dal tempo, in cui avvengono eventi che per la loro struttura archetipica sono al di là della storia e di qualsiasi contesto storico. ''In illo tempo re", infatti, designa uno spazio della coscienza, prima ancora che del tempo, in cui avvengono fatti ed eventi che sono fondamentali per l'uomo e che non sono correlati ai mutamenti storici dei costumi, delle usanze, della morale, ecc.Non a caso anche tutti i momenti fondanti delle varie religioni avvengono "in illo tempore",quando ancora la storia dell'uomo non era scritta. Basti per ciò ricordare il tempo del Paradiso Terrestre della tradizione giudaico-cristiana, rintracciabile peraltro in numerose altre tradizioni religiose. Non va dimenticato, infine, come il tempo della tradizione magico-religiosa, nella storia umana sia anche il luogo in cui si esprime, attraverso una serie di rituali innumerevoli, una ossessiva esigenza dell'uomo di rigenerazione e rinascita che svolge la funzione fondamentale di parlo al riparo dall'angosciosa presenza della morte e della nullificazione. E' così che il tempo, riprendendo osservazioni del mondo naturale ed in particolare del mondo delle piante, diventa un tempo ciclico suddivisibile in un tempo annuale che ogni anno subisce una morte (fine dell'anno vecchio) ed una rinascita (inizio dell'anno nuovo) ed in un tempo formato da grandi ere che periodicamente iniziano con una grande creazione e finiscono in un grande Caos finale. E' così che il giorno, il mese, l'anno, l'era acquisiscono una funzione ripetitiva di "memento" della fine ma della successiva rigenerazione delle cose e più in generale della vita. |
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